Il Paese
Frasso Sabino (U Fràssu in dialetto sabino) è un comune di 739 abitanti della provincia di Rieti. Sorge a 412 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini meridionali dei monti Sabini. Nel territorio comunale nasce il fiume Farfa e sulla riva sinistra l’abitato.
È convinzione diffusa che il nome derivi dall’abbondanza dei frassini che circondavano il paese, benché oggi non ve ne sia quasi più traccia. Altre fonti vorrebbero il nome derivante dal latino “fraxum”, posto di guardia, oppure dal fragoroso rumore delle sorgenti del fiume Farfa, che scorrono “fra i sassi” ed il cui suono è tuttora udibile.
Il paese ha origini molto antiche, appartenendo all’abbazia di Farfa fin dalla fine del X secolo. La prima apparizione è infatti del 955 sul “Regestum Farfense”, dove viene registrato che Sindari e Gauderisio donano all’abbazia terre “locus ubi dicitur ad Frassum”. Successive citazioni compaiono nel corso di tutto l’XI secolo. Quindi il castello passò nelle mani della famiglia Brancaleoni e, successivamente ai Cesarini. Nel XVII secolo divenne proprietà degli Sforza Cesarini. Il castello passò poi alla Camera Apostolica ed in seguito allo Stato Pontificio. Infine venne annesso al Regno d’Italia.
Il castello, detto “Sforza Cesarini” dal nome della famiglia che più a lungo ne detenne il possesso. Oggetto di un recente restauro, il castello ha subito nei secoli numerose modifiche. L’edificio odierno si sviluppa su una precedente struttura e la presenza di beccatelli induce a datare la torre tra il XIV ed il XV secolo. Attualmente il castello ospita abitazioni private ed è sede, nel mese di agosto, della manifestazione concertistica “Frasso in Musica”.
Sul territorio comunale sono degne di menzione tre tombe di epoca romana, chiamate localmente “i Torracci”. Particolarmente interessante è la Grotta dei Massacci, tomba monumentale di grandi dimensioni situata nel territorio di Osteria Nuova, frazione corrispondente alla stazione romana Ad Novas della via Salaria.